Nei rapporti Armenia e Stati Uniti non sono previsti nell'immediato sostanziali cambiamenti rispetto a quanto già avviato negli ultimi quattro anni, anche se Trump in campagna elettorale si è speso per gli armeni del Karabakh
Le elezioni dell’ottobre del 2024 sono state il filo conduttore di tutto l’anno politico, e la vera e propria campagna elettorale che ha preceduto il voto è stata solo l’atto finale di un anno sulle barricate
La vittoria di Trump alle presidenziali USA trova allineato il Sogno georgiano su alcuni punti cardine: valori tradizionali, omofobia e atteggiamento conciliante verso la Russia. Resta da vedere quanto il nuovo governo americano sia disposto ad investire nella Georgia
Dopo le elezioni politiche dello scorso 26 ottobre, segnate dalla contestata vittoria del Sogno georgiano, la Georgia si ritrova in un vero e proprio limbo internazionale, con molti degli attori regionali restii a riconoscere i risultati ufficiali del voto
Campagna elettorale in chiusura per la Georgia che sabato 26 andrà al voto per il rinnovo del parlamento. Una campagna elettorale che, numeri alla mano, evidenzia la forte disparità di mezzi tra il partito di governo e l'opposizione
Se i rapporti tra la Russia e l'Ossezia del Sud appaiono eccellenti, quelli con l'Abkhazia - l'altra repubblica secessionista georgiana protetta da Mosca - fanno intravedere non poche crepe, con Sukhumi che tenta caparbiamente di mantenere spazi di autonomia
Con le elezioni politiche in Georgia sempre più vicine, si delineano alcuni fattori che avranno un forte impatto sulle consultazioni: dall'esclusione di buona parte dei georgiani all'estero dalle urne, alle questioni dell'integrità territoriale e dei rapporti tra stato e Chiesa ortodossa
Negli ultimi anni il Sogno georgiano, partito al potere a Tbilisi, ha adottato una piattaforma sempre più conservatrice verso i diritti delle minoranze sessuali. Una tendenza che è accelerata in vista delle prossime elezioni politiche del 26 ottobre
Dopo l'esito disastroso della guerra per il Nagorno Karabakh e il mancato intervento di Mosca, Yerevan ha congelato la sua partecipazione all’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva (CSTO) e pensa all’uscita dall’alleanza militare a guida russa
Manca meno di un mese e mezzo al voto in Georgia: leader, schieramenti e obiettivi elettorali hanno ormai preso forma. Ventisette i partiti e le coalizioni in lizza. E mentre l'opposizione prova ad unirsi in coalizioni, il governo promette di bandire le voci critiche dopo il voto
Il 26 ottobre la Georgia va alle urne, un voto che si annuncia decisivo per il destino del paese caucasico. Le elezioni mettono fine ad una legislatura travagliata, segnata dalle guerre nel vicino Nagorno Karabakh e in Ucraina e dalle divisioni sulla scelta euro-atlantica di Tbilisi
Il parlamento georgiano la scorsa primavera ha rimosso le quote di genere obbligatoriе: alle elezioni del 26 ottobre la Georgia voterà quindi senza le quote rosa. Un’inversione di marcia che spinge il paese verso un conservatorismo di estrema destra
Stand by sul percorso di integrazione europea, congelamento di 30 milioni di euro in assistenza. Ed anche gli USA approvano sanzioni contro il paese e per la prima volta in 32 anni bloccano 95 milioni di dollari in assistenza. Grazie all'operato del governo in carica Tblisi rischia di restare al palo
Mancano ancora quasi tre mesi alle prossime elezioni politiche in Georgia, e l'appuntamento elettorale di quest'anno è vissuto con grande trepidazione. Per l'opposizione è un vero e proprio referendum sul destino euro-atlantico della Georgia, per il governo la scelta è fra la pace e la guerra
Il prossimo autunno si vota per il rinnovo dei parlamenti in Azerbaijan, con voto anticipato, e in Georgia. I leader politici dei due paesi aspettano con ottimismo il cambio di politica americana nei loro confronti, in particolare nel caso di una vittoria di Trump alle presidenziali di novembre
Democrazia in declino e allontanamento dall’UE e dagli USA. L’esecutivo georgiano, guidato dal partito Sogno Georgiano, ha avviato negli ultimi mesi una dura e violenta repressione della società civile e dell’opposizione che protestano massicciamente contro la deriva autoritaria
Dopo la sconfitta in Karabakh e la delusione nei suoi tradizionali rapporti di alleanza con la Russia, Yerevan intensifica la cooperazione militare con gli Stati Uniti e partecipa al summit NATO, mentre la Georgia vede sospesa la consueta esercitazione Noble Partner
Nel 1926 gli armeni in Azerbaijan erano il 12% della popolazione, oggi sono ridotti ufficialmente a meno di 200, una comunità che vive nell'ombra. Insieme allo sradicamento, anche qui non mancano rivendicazioni territoriali e sogni di ritorno. Ultima puntata del nostro dossier
La popolazione azera dell'Armenia è gradualmente scomparsa nel corso del XX secolo: non sono però finite le rivendicazioni di Baku e degli esuli, che sognano di tornare in quello che chiamano "Azerbaijan occidentale". Seconda parte del nostro dossier
Un mini dossier in tre puntate per rendere conto delle popolazioni colpite dai conflitti per il Nagorno Karabkah e che sono sfollate dalle aree che abitavano, anche se non coinvolte direttamente nei combattimenti. Prima puntata